Tradizioni natalizie






Il Natale è la festa liturgica che ricorre il 25 dicembre per ricordare la nascita di Cristo ed è la festa più magica e suggestiva dell'anno, con la neve, vera o vagheggiata, le luci delle luminarie nei centri cittadini, le candele accese nelle case e gli sfavillanti colori metallici, insieme agli intramontabili rosso e verde.
Le tradizioni legate a questa festa sono veramente tante e si differenziano da zona a zona, quindi esaminarle tutte è praticamente impossibile, ma in questa pagina abbiamo cercato di raccogliere quelle più note e comuni un po' a tutti.


Preparativi

A Natale in tutta la casa si respira aria di festa e ci sono molte cose da fare. E' vantaggioso fare tutti i preparativi che sono richiesti per la festa più coinvolgente e attesa dell'anno con tutta la calma necessaria. Questo è molto importante perché, come ben si sa, all'ultimo momento si hanno sempre troppe cose da fare, per non parlare degli inevitabili imprevisti. Bisogna preparare i regali, addobbare l'albero di Natale, il calendario dell'Avvento, spedire gli auguri…


Gli addobbi

Gli addobbi più ovvi, ma anche i più gettonati, relativi al 25 dicembre sono il Presepe, l'albero di Natale, le decorazioni di vischio e di agrifoglio. E' anche tempo di inviti per scambi di auguri, aperitivi, dopocena, merende per bambini piccoli (…e anche più grandicelli), pranzi, cene e cenone, e la casa va accuratamente preparata per tempo, con fiocchi rossi, candele a tema, rametti di agrifoglio, ma soprattutto con un po' di fantasia.
Per rallegrare le stanze si possono appendere alle pareti di casa, o alla porta, delle ghirlande coordinate con quelle dell'albero. Le trecce di fiori essiccati e di foglie possono ravvivare la casa durante le festività natalizie.
I caminetti, i vani delle porte, le scale, i tavoli, gli scaffali e i quadri, ornati da trecce, potranno assumere un aspetto più vivo. Aggiungendo dei ramoscelli freschi di sempreverdi si può ottenere un effetto brillante, anche se le trecce che sono composte esclusivamente di materiale essiccato hanno il grosso vantaggio di potere essere preparate in anticipo e con calma.
I divani e le poltrone possono essere ricoperti con tessuti avvolgenti, dai colori caldi, come il rosso, l'oro, ma anche il verde, il bianco, l'argento oppure con il blu. I vasi di vetro trasparente possono essere riempiti con bacche rosse, foglie di alloro oppure edera, spruzzati di spray dorato, argentato o bianco.
Sparsi per la casa si possono posare dei piccoli coni di cartone, su cui sono state incollate foglie, bacche e pigne, oppure, in alternativa, si possono riempire anche dei graziosi e profumati cestinetti.



Le piante

Con fiori essiccati e rametti di conifere si possono facilmente preparare le corone dell'Avvento, composizioni floreali nei cesti, ghirlande piccole e grandi, e persino piccoli alberi natalizi, il tutto si può fare molto tempo prima di Natale, con la certezza che dureranno a lungo per tutto il periodo festivo.
I fiori essiccati possono essere usati in modo molto appropriato nelle decorazioni natalizie, da soli oppure mescolati a rami freschi di sempreverdi come abete, tasso e agrifoglio.
Sono molte le varietà di conifere, come ad esempio l'abete glauco, l'abete di Scozia, il tasso irlandese, che essiccano molto bene e possono essere usati per questo scopo. L'abete argenteo, Pinea pungens glauca, è molto adatto per le decorazioni natalizie, perché anche essiccato sembra sempre fresco e può essere preparato e usato in anticipo. I rami dell'abete argenteo possono naturalmente essere usati per decorazioni in qualsiasi periodo dell'anno, ma sono perfetti per Natale.
Anche i ramoscelli del pino silvestre e del pino di Scozia essiccano bene, mantenendo il loro bel colore e perdendo solo pochi aghi.
Un'altra pianta che si può usare per le decorazioni delle feste è il rosolaccio, ovvero il Papaver rhoeas. I fiori vengono raccolti durante l'estate e fatti essiccare all'aria, appesi oppure in posizione eretta. La singolare forma dei suoi frutti li rende adattissimi a molte composizioni di fiori essiccati. Si possono anche colorare di rosso, verde, oppure argento e oro e sono perfetti usati nelle composizioni natalizie.
L'agrifoglio, con le sue foglie vigorose e seghettate, sta molto bene nelle composizioni floreali natalizie. Se si vogliono fare ghirlande con materiale essiccato e agrifoglio, occorrerà aggiungere quest'ultimo subito prima di Natale, perché negli ambienti caldi delle case moderne le bacche e le foglie dell'agrifoglio possono appassire presto.


Le date

Nel passato erano numerose le feste che celebravano la rinascita della luce durante l'inverno, due fra queste erano la festa dedicata a Mitra e quella del Sol invictus.
Proprio il 25 dicembre veniva celebrato l'anniversario della nascita del dio solare Mitra, il cui culto aveva alcuni tratti in comune con la dottrina cristiana. La festa di Mitra era in stretta connessione con riti pagani ancora più antichi, legati al solstizio d'inverno che, prima della riforma giuliana, era slittato di quattro giorni, passando dal 21 al 25 dicembre.
Come in molti altri casi, anche per quanto riguarda il Natale, la Chiesa sostituì ad una festa pagana una festa cristiana, senza variare la data, al fine di sradicare quanto più possibile il paganesimo. Infatti l'intero ciclo delle feste dal Natale all'Epifania fu sollecitato nei secoli IV e V per la necessità di trovare una adeguata risposta all'arianesimo e, in Occidente, alle festività pagane che celebravano il "Sol invictus", contrapponendo la festa di Cristo "vero sole".
E' per questo che, dagli inizi del IV secolo, il 25 dicembre viene festeggiato come ricorrenza della nascita di Cristo, anche se è noto che non fu quello il giorno della natività di Gesù.
Anche per quanto riguarda le decorazioni natalizie si registra un dato analogo alle altre usanze pagane. Ad esempio, il vischio era una pianta che veniva largamente usata nei riti delle popolazioni Celtiche e la sua introduzione nelle case, in occasione del Natale, fu consentita e approvata dal papa Gregorio I, con lo scopo di assimilare le usanze già esistenti presso i Celti alla nuova etica cristiana.



I simboli dell'avvento

Anche il periodo prenatalizio è ricco di interesse, perché celebra l'attesa del Natale e viene chiamato Avvento. Si tratta di un periodo di preparazione, infatti la parola avvento significa in latino, "venuta" "arrivo", è il periodo iniziale dell'anno liturgico durante il quale la Chiesa e le persone di fede cristiana si preparano alla festa della nascita di Gesù.
Per insegnare l'attesa del Natale ai bambini ci sono dei calendari speciali (che iniziano con la prima domenica d'Avvento), dove i più piccoli possono segnare i giorni che li separano dal Natale.
Un altro simbolo di questo periodo d'attesa è la corona dell'Avvento, che da qualche tempo si vede anche in Italia. La corona è composta da rami d'abete o di pino intrecciati, decorata di nastrini colorati e di pigne, ornata generalmente da quattro grosse candele che si accendono una per ogni domenica d'Avvento.



I biglietti natalizi

L'usanza di inviare dei biglietti natalizi risale alla fine del secolo scorso e proviene dalla tradizione inglese. I primi biglietti natalizi rappresentavano composizioni floreali decorati con rose, margherite e fiori di melo. Successivamente furono introdotte immagini della Madonna con il Bambino Gesù, con Babbo Natale e così via. Adesso si possono trovare immagini della Natività, ma il più delle volte si mantengono sul vago, prendendo spunto dalla stagione invernale con la neve, tante luci, alberi di Natale, pupazzi di neve con la sciarpa e cappellino, bambini che si lanciano con lo slittino su colline innevate, e tanto altro.
I biglietti natalizi non devono essere necessariamente spediti, possono anche accompagnare un dono o essere loro stessi il regalo natalizio. Mentre in Italia i biglietti natalizi non godono di grande attenzione, il più delle volte sono visti come una seccatura per chi deve scriverli e un "di più" per chi li riceve, finendo in qualche cassetto o come segnalibro, nei Paesi Anglosassoni i cartoncini che si ricevono dagli amici e dai parenti vengono accuratamente esposti, come trofei di caccia, sopra il caminetto, sulle mensole o appesi ad una parete, diventando essi stessi motivo ornamentale natalizio anche di grande effetto visivo.
Anziché acquistare direttamente i bigliettini, si può invece comprare l'occorrente, cioè il cartoncino colorato e poche altre cose, e produrre i bigliettini augurali artigianalmente, in casa. I piccoli artisti in erba della famiglia saranno lieti di dedicarsi alla creazione dei biglietti di Natale, mettendo tutta la loro fantasia nel decorarli, con colla, paillettes e polverine colorate saranno dei veri capolavori, oppure con il decoupage, cioè con motivi stampati ritagliati e poi incollati, oppure ancora dipinti con tempera, pastelli a cera o pennarelli, e chi li riceverà non potrà che sentirsi commosso da un biglietto tanto "artistico".



Il grano di natale

Una tradizione che riporta alle origine contadine dell'Italia è quella rappresentata dal grano di Natale.
Il giorno di Santa Barbara, il 4 dicembre, si usava seminare il "grano di Natale". Così viene chiamato il frumento che si mette in una ciotola con i chicchi che devono essere avvolti in uno strato di cotone imbevuto di acqua. Il recipiente deve essere messo sul davanzale di una finestra ben soleggiata, poi quando le piantine sono alte abbastanza si legano con un nastrino bianco e uno rosso e si preparano tanti piccoli piattini, che vengono messi a tavola per il pranzo di Natale. Si diceva che se il grano cresceva fitto e verde l'annata sarebbe stata ricca.
In molti paesi c'è l'usanza di portare le ciotole in chiesa a farle benedire prima di portarle a tavola.

Il presepe

Preparare il Presepe significa immergersi nella magica atmosfera natalizia: per i cristiani il Presepe rappresenta il luogo della preghiera, per i bambini invece è un luogo incantato.
Il Presepe si può acquistare già pronto oppure si prepara in casa con grande gioia dei più piccoli. Il giorno giusto per allestire il Presepe in Italia è considerato l'8 dicembre, la festa dell'Immacolata Concezione.


La benedizione dei Bambin Gesù

Nella terza domenica dell'Avvento, è tradizione ormai consolidata che i Bambin Gesù vengano portati in piazza San Pietro, a Roma, dove sono benedetti dal Papa, prima di essere collocati nel Presepe.
L'usanza della benedizione è iniziata con il papa Pio XII.

La Santa messa di mezzanotte di Natale

Si attribuisce al papa San Telesforo, che ha pontificato dal 125 al 136, l'istituzione delle Messe notturne di Natale, con il canto del "Gloria".

La seconda messa di Natale

La festa di Santa Anastasia è celebrata il 25 dicembre, e diede origine alla seconda Messa di Natale.
E' una santa venerata a Sirmio, in Pannonia, dove è stata martirizzata, forse durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano nell'anno 304. Il suo culto si diffuse particolarmente a Costantinopoli, dove i suoi resti furono traslati per ordine del patriarca Gennadio, vissuto tra il 458 e il 471. Presso i Greci Anastasia fu venerata come protettrice contro gli avvelenamenti.
Solo per una omonimia si ritenne a lei dedicata la basilica romana ai piedi del Palatino, che invece prese il nome dalla sua fondatrice, una parente dell'imperatore Costantino. La leggenda ne confonde un'altra persona, e ne fa una vergine romana, figlia di San Protestato, che recatasi a Roma per conferire con San Crisogono, vi sarebbe stata uccisa.


Il gioco della tombola

L'usanza di giocare a tombola, e quindi d'azzardo, durante il periodo delle feste natalizie arriva nei tempi moderni attraverso gli antichi Romani i quali avevano una festa chiamata "Saturnali".
Il gioco della tombola è oggi considerata il più ingenuo e familiare di questi giochi, organizzato anche da associazioni di volontariato e parrocchie, ma nasconde in realtà un rituale magico di associazione dei numeri alle forme della vita e del creato.
Nella tradizione, associare numeri e cose serviva per dare un ordine a tali cose, che equivaleva a una forma di conoscenza e di possesso.

Usanze di Natale

In occasione delle festività di Natale "due libbre di pepe, come prescrive l'usanza", venivano distribuite ai monaci eremiti di Camaldoli, in provincia di Arezzo, in Toscana. Il libro degli eremiti di Camaldoli del XII secolo, consiglia anche di servire "nei tre giorni della Natività del Signore e della celebrazione pasquale" un piatto di farro.

Proverbi di Natale

"Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi".
"Durare da Natale a Santo Stefano", si dice di cosa che dura pochissimo.
"A Natal: al sbacc d'un gall, a Pasquetta: un'ureta, Santa Lusia: l'è al dì pusè curt che ga sia." In dialetto milanese il proverbio di riferisce alla presenza della luce e dice "a Natale dura come lo sbadiglio di un gallo, a Pasquetta circa un'ora mentre Santa Lucia è il giorno più corto che ci sia.



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